La foresta: labirinto dell’anima “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita…”
Evito di citare autore e titolo dell’opera da cui sono tratti questi versi proprio per evidenziare l’universalità e la profondità cui è giunta nella nostra psiche l’idea della possibilità di perdersi in una ‘selva oscura’.
Stiamo contemplando un simbolo potente: bosco, foresta o selva, ma sempre labirinto vegetale, creato dalla natura secondo leggi che non siamo in grado di comprendere, luogo ideale, secondo il subconscio, in cui l’anima si può perdere.
In moltissime storie, ma anche nei sogni, spesso è presente questo elemento di isolamento dalla quotidianità, in cui ci si imbatte per motivi misteriosi, a volte in modo inaspettato; è intricato, verde, scuro, fitto, fascinoso per chi ama la natura, ma paurosamente inquietante se dovesse accadere di trovarvisi all’interno, da soli, magari abbandonati, quando sta per fare buio, senza una guida… ci si potrebbe imbattere in un lupo, o un orso; scoprire una casetta misteriosa, forse attraente ma tanto pericolosa; incontrare orchi, streghe…
Le vie in cui ci si può perdere sono infinite, ancora più numerose di quelle dei labirinti costruiti da mano umana. I personaggi delle fiabe sono parti di noi in cammino, impegnati in quella che è l’eterna ricerca dell’uomo: RITROVARSI.
Le prove da superare somigliano tanto ai nostri problemi di tutti i giorni, ai dolori e alle inquietudini del nostro vivere. Il premio conquistato, il lieto fine, il matrimonio con la principessa sono lo scopo per cui viviamo e il “ VISSERO FELICI E CONTENTI” non è un’utopia, una consolazione per gli ingenui, è lo stato cui abbiamo diritto!
Per non dimenticarcene ‘torneremo bambini’. Leggeremo fiabe. Ci nutriremo, incantati, del loro contenuto. Spalancheremo gli occhi e la bocca davanti ad avventure talmente fantastiche da essere PURA ESPRESSIONE DEL NOSTRO SUBCONSCIO, quindi spesso più vere di quello stato che chiamiamo realtà.
LE FIABE DI MAGIA sono portatrici di un potente SIMBOLISMO INIZIATICO; sono un tesoro tutto da esplorare e il loro scopo non è limitato a un utilizzo ludico evasivo destinato al mondo dell’infanzia ma hanno un valore universale: sono prodotto dell’inconscio collettivo, una ricchezza per l’umanità, non solo in senso culturale ma funzionale alla sua evoluzione. Le fiabe ci svegliano, ci fanno crescere, ci conducono all’AUTOCONOSCENZA.
La FORESTA sarà dunque, per questo anno accademico 2014-2015, il simbolo della nuova modalità di uscire dal LABIRINTO che stiamo per esplorare: osservare la selva in cui ci siamo persi, scendere in profondità dentro di noi, ritrovare la MEMORIA DI SE’…per poi poter DANZARE SUL LABIRINTO, con gioia, con creatività…insomma… ’felici e contenti’!
P.F.
MEDITAZIONE CON I COLORI
La luce del giallo e il buio del blu si incontrano e nasce una foresta verde, immagine della vita. Le varie sfumature attendono la forza rossa dell’eroe dentro di noi per dare stabilità ai tronchi, creare l’arancio per un sole provvidenziale e per far volare qualche bella foglia autunnale.
MEDITAZIONE CON L’ARGILLA
Immaginando di far parte della ‘foresta dell’umanità’ rappresento il mio albero, simbolo di come sento me stesso/a in questo momento. Potrà essere un bassorilievo o una piccola scultura. Utilizzo a questo scopo foglioline con nervature evidenti, cortecce e sassi che lascino impronte nella creta molle.