SIMBOLOGIA DEGLI ANIMALI nella storia di PINOCCHIO giovane personalità in azione voluta da quell’ ‘IO’ in evoluzione che è Geppetto 🦍🐶🐕🦮🐩🦊🐱🦫🐔🐣🕊🦅🦉🐦⬛🦜🦚🐍🐋🐬🐟🦀🐌🦋🐐🐇🐀
Nella storia di Pinocchio si trova materiale prezioso cui attingere a piene mani, spesso senza capire raziocinando ma stranamente incantati da situazioni così infantili e fantasiose che la mente va in tilt e il cuore si innamora, rendendo l’opera di Collodi uno dei libri più letti nel mondo, secondo solo alla Bibbia!
Volendo andare a cercarne i significati si apre una interpretazione talmente vasta che alcuni degli episodi sono diventati ‘mitologia’, nella sua tipica caratteristica: cioè di avere un significato personale insieme ad un incredibile valore universale.
La storia è piena di personaggi, tutti diversi ma perfettamente adeguati al ruolo che devono ricoprire: rappresentare le SOTTO-PERSONALITÀ.
Il fatto che il protagonista sia solo un burattino e il personaggio più importante un essere fatato, unitamente alla sfilza di animali antropomorfizzati ci fa notare come Collodi avesse bisogno di simbolizzare; infatti di persone umane reali ne compaiano ben poche e, tranne Geppetto, molti fanno da corollario, senza importanza rilevante: Mastro Ciliegia, le guardie, i compagni di scuola, il padrone del circo, il costruttore di tamburi, il vecchietto che regala un sacchetto come vestito, il lattaio… sono tutti personaggi che agiscono all’interno di ogni scena solo come agevolatori di una svolta nell’episodio successivo.
Sono ben pochi gli umani ai quali Collodi ha dato una rilevanza particolare: Mangiafoco, il ‘burbero benefico, l’insinuante e crudele Omino di burro che nella notte ‘rapisce’… la buona fede dei bambini, il pescatore verde, che però più che uomo appare un mostro di stupidità e Lucignolo, l’alter-ego, l’ombra di Pinocchio.
Nella storia si possono trovare varie chiavi di lettura: una per esempio è quella della serie di animali, che appaiono numerosi e sempre significativi di problematiche e difetti dell’umanità, spesso tenere personificazione di elementi affettivi e protettivi oppure portatori di esperienze di crescita.
Secondo gli insegnamenti iniziatici, che affermano come tutta la molteplicità sia contenuta nell’unità, possiamo leggere i personaggi della storia come ‘piccoli io’ di Pinocchio, questa giovane personalità in azione voluta da quell’ ‘IO’ in evoluzione che è Geppetto.
Non tutti i piccoli io sono negativi; alcuni si uniscono o collaborano per l’evoluzione, divenendo un OCCHIO INTERIORE ( il cosiddetto ‘maggiordomo’), ecco perché gli atteggiamenti del burattino appaiono a volte così buoni, altre volte così egoici, persino incoscienti …
Ecco di seguito alcune possibili interpretazioni simboliche degli animali presenti nella storia.
Sarà utile leggerle come una serie di SOTTOPERSONALITÀ presenti e operanti in Pinocchio, sia nel bene che nel male, a volte operanti contemporaneamente come ‘punizioni’ dolorose o presagi di maturazione:
GATTO e VOLPE, simboli di astuzia ed avidità (erano in lui, e sono in noi! anche se sotto forma di seme);
il GRILLO, voce della coscienza con i reiterati rimproveri, simili al suo incessante cri-cri nelle notti estive;
il PULCINO che esce da un uovo, rimasto in un angolo della casetta, simbolo della vita e presagio (anche se lì per lì non capito) della trasformazione che potrà avvenire;
il MERLO BIANCO, elemento chiaro,, vittima sacrificale di chi vuole ignorare la purezza mentale, sopprimendo il ricordo di ‘giusto’ a favore del desiderio impellente;
un altro uccello è il FALCO, emblema delle potenze dell’ARIA che la Fata (personificazione dell’Anima) padroneggia, così come lo stormo di PICCHI che accorciano il naso di Pinocchio.
I CANI compaiono più volte (perfino il mostro che divora ha, oltre a pesce, l’attributo di cane), tutti molto significativi di tipici atteggiamenti umani tanto che hanno (solo loro) persino un nome, allora ... ecco Medoro, il Can Barbone, umile e dignitoso servitore dell’elemento TERRA insieme ai TOPOLINI, l’onesto mastino Alidoro, simbolo di obbedienza alle guardie ma anche di lealtà con Pinocchio e Melampo, il corrotto cane da guardia.
Continuando l’elenco di personaggi animali si trovano interessanti espressioni dell’animo umano offerti a Pinocchio dalla fata; tra i medici… un paradosso:
la CIVETTA, sacra ad Athena, simbolo di saggezza con ‘occhi’ atti alla visione notturna accanto, anche se in competizione, con la sua polarità, il CORVO, divoratore soprattutto degli ‘occhi’ dei cadaveri; ed ecco i CONIGLI NERI, simbolo loro stessi della paura, che fanno ingresso con una bara per impaurire!
Molto simboliche le visioni di animali che hanno perso la loro dignità, rinunciando agli elementi belli che li caratterizzano. Come un monito (non ascoltato) accolgono il burattino ad Acchiappacitrulli: FARFALLE, PAVONI e GALLINE.
Fanno la loro triste apparizione (hanno perso tutti i loro migliori connotati di bellezza e fierezza) con ali rotte, galline senza cresta, pavoni con piume della coda rovinate…e per finire il PAPPAGALLO spennacchiato che ride della stoltezza che gli è propria, e che ora ride di Pinocchio, facente parte della schiera di coloro che si limitano ad ‘imitare’ senza riflettere.
Lo SCIMMIONE giudice presso il quale si dovrebbe cercare giustizia appare come perfetta interpretazione di chi si trova ancora indietro sulla scala evolutiva, esatto specchio dell’inadeguatezza di chi pretende ciò che non si è guadagnato.
Il SERPENTE che sembra sbarrare la strada a Pinocchio è un simbolo ambiguo, interpretato come elemento positivo o negativo a seconda delle culture che lo utilizzano come simbolo.
In questo caso appare come portatore di un calore (fumo dalla coda) e di un’energia incredibili, tanto carico da scoppiare per le risate vedendo Pinocchio a testa in giù.
Appare come fosse un suo alter ego animale, una prova da superare, la sua forza intrinseca, la sua colonna vertebrale?
Kundalini ergendosi smuove forze potentissime, tali da creare un ‘capovolgimento’.
Come l’Appeso dei Tarocchi Pinocchio comincia a vedere da una nuova prospettiva?
Tra i volatili incontriamo la LUCCIOLA, piccolo, luminoso insetto/insegnante (probabilmente la Fata stessa, o esserino al suo servizio) che ricorda al burattino il rispetto della proprietà altrui, ed anche il COLOMBO, sacro ad Afrodite, ma anche entità femminile nella trinità, simbolo di pacificazione”; risulta evidente quanto sia diretta emanazione del potere dell’Anima, cioè della Fata.
Compaiono via via numerose altre sfumature del carattere, delle tendenze, dei valori e disvalori…tutti appropriati all’avventura del momento: interessanti le FAINE, simbolo di rapacità intuitiva che vorrebbero corrompere il burattino/cane.
Ci sono poi gli animali marini: il DELFINO, simbolo di amicizia (il ‘pesce’ che più ci somiglia, non essendo tale) aiuta Pinocchio a non sentirsi solo, a capire dove si trova e a fare il punto della situazione; c’è un GRANCHIO (simbolo della capacità di tornare sui propri passi e ravvedersi?) che esce dall’acqua per fare le veci del Grillo e rimproverare; compaiono anche i pesciolini che divorano la struttura asinina di Pinocchio gettato in mare e quelli che gli fanno compagnia nella rete con cui viene catturato dal pescatore verde. Tenerissimo e gentile, nella fase finale delle prove, appare il TONNO, amico servizievole, forse antitesi del PESCE-CANE.
Emissaria più volte dell’insegnamento della Fata apprezziamo la LUMACA, custode della sacralità della casa, strumento di insegnamento dell’importanza della pazienza e la MARMOTTA, simbolo di risveglio dal sonno, dalla bassezza in cui Pinocchio è caduto, lei abita al ‘piano di sopra’, non tra i balocchi.
La CAPRA è l’unico animale con cui si identifica in modo chiaro la Fata; la sua simbologia ha interpretazioni varie e contrastanti (Pan e Baphomet, Amaltea e cornucopia…) ma in Pinocchio è turchina e va interpretata come l’essere dotato di tale agilità da essere capace di conquistare le cime.
Un’attenzione speciale va ai CIUCHINI o ASINELLI, così numerosi, nelle sembianze dei quali si celano ragazzi testardi, avventati, che hanno accettato di cadere in basso, di essere annoverati tra quegli ‘asini’ (non quelli veri che hanno invece intelligenza) che a scuola non concludono nulla; hanno stivaletti di pelle perché chi abbia occhi per vedere non li confonda con i veri, dignitosissimi animali.
Ultimo, ma non per importanza, l’enorme PESCE-CANE! Di lui non si può parlare come di un animale; rappresenta uno stato dell’anima, un passaggio esistenziale. Sappiamo solo che appare immenso ed ha… difficoltà a RESPIRARE! Un contenitore catturante… un grembo materno… una possibile tomba… una caverna oscura… un passaggio da uno stato esistenziale ad un altro?
Ognuno dia la sua risposta.
LE INCREDIBILI NOTTI DI PINOCCHIO🌑🌒🌓🌔🌕🌖🌗🌘
La storia di Pinocchio, da qualsiasi angolature si guardi (educativa, narrativa, ironica, esoterica…), è fondamentalmente una storia evolutiva, fatta di continui cambiamenti.
Si susseguono giorni e mesi ma spesso momenti importanti delle sue vicissitudini avvengono di NOTTE.
Sono momenti importanti del racconto, appaiono a volte chiusura altre volte inizio di momenti fondanti delle tappe di crescita della giovane personalità in azione.
Le alternanze di giorno e notte si possono leggere come momenti del RESPIRO, nelle sue fasi di inspirazione ed espirazione: durante il giorno Pinocchio agisce e inspira senza pensare ma la notte, espirando, le cose vanno a collocarsi meglio dentro di lui e germinano i semi per una nuova avventura.
Forse un po’ forzando il simbolismo possiamo ipotizzare che quel naso così importante abbia davvero qualcosa a che vedere con il RESPIRO, con alti e bassi, atteggiamenti buoni e birichinate, ogni volta assorbendo insegnamento con profonde, vitali inspirazioni, o imparando con desolate espirazioni, ed… espiando con lunghi, estenuanti momenti di apnea…
Per cominciare: dalla prima sua nottata di vita subito si rende conto della difficoltà del vivere: crede di poter chiedere e non capisce perché gli buttano in testa secchi d’acqua, vorrebbe mangiare ma l’uovo che per caso trova è ormai un pulcino, prova a scaldarsi ma si bruciano i suoi piedi di legno👣.
Si può dire che questa sia la notte di presa di contatto con la realtà. 🌑🌙
Un’altra notte speciale sarà quella che concluderà la sua prima ‘giornata di scuola’, con l’abbecedario venduto, l’acclamazione dei burattini nel teatro, il terrore di essere bruciato da Mangiafoco, ma poi il suo gesto generoso che lo riscatterà …ed ecco che quella sarà una notte di festa tra canti e balli fino all’alba. 🌒🌠🌛
La notte più terribile però sarà quella lunga e articolata in cui fino alla mezzanotte sognerà realizzazioni impossibili poi, svegliato da tre colpi, vivrà nel bosco un’esperienza terribile, inseguito dai falsi amici, senza riconoscerli, finendo impiccato alla quercia grande. 🌚🌪🌑
Chissà quante tristi notti avrà poi passato quando, per un ‘errore giudiziario’ ha dovuto trascorrere dei mesi in prigione. Uscendone incontrerà altre tentazioni che, seppur piccole come il ‘furto’ degli acini di uva, lo porteranno per una notte ad assolvere il ruolo di cane da guardia! Lui che ha appena rubato dovrà impedire che altri lo facciano. Da questa notte, seppur iniziata in modo mortificante, con la catena al collo, uscirà trionfante, addirittura lodato per la sua onestà. 🌌🌝
Sul dorso di un colombo Pinocchio sperimentare il volo e passerà la notte in una colombaia. Sarà una notte di speranza; sta sperimentando la solitudine; il dolore è grande ma la consapevolezza si sta facendo strada in lui: si sente fortunato a dormire in quel semplice riparo ed apprezza la cena a base di vecce. 🌌⭐️
C’è poi una notte lunghissima, trascorsa nuotando senza tregua, guidato e sostenuto dal cuore, cercando di raggiungere il padre scomparso… missione pressoché impossibile, se non fosse che la Fata, per acquisizione di meriti non lo facesse approdare nel territorio delle Api Operose!🌊⭐️🌞
Peccato che dopo notti e giorni ‘operosi’, vigilia di un cambiamento che avrebbe dovuto essere festoso, non intervenga la seduzione del dolce far nulla, del gioco sfrenato, della dimenticanza da doveri…
La notte della perdita di coscienza, dell’incontro con la sua OMBRA, Lucignolo… notte ottenebrata dalle false attenzioni dell’ ‘omino di burro’.
Accecato da suoi istinti non ancora contattati cederà, passerà una serie di giorni e notti inconsapevoli finché non si sveglierà con addosso i segni evidenti del cambiamento! Passerà molto tempo prima di poter smettere le sembianze animali…⏳️🌓🌗
Tornerà burattino, vivrà di nuovo nudo, come quando fu scolpito, nella sua essenza di legno per vivere quella notte speciale che lo porterà al cambiamento finale, non ancora il definitivo ma essenziale per diventarlo.
Nel ventre del Pesce-cane ha ritrovato il babbo, incastrato in un oscuro carcere animale da anni, in tempi quasi paralleli alla prigionia del figlio in un corpo di asino. 🌊🌕
Pinocchio è cresciuto, ha conosciuto il dolore e l’amore: è pronto a diventare il salvatore di suo padre. Non sta più di qualche ora nella pancia del mostro. È notte, splende la luna e la bocca del cetaceo è aperta… ed ecco il grande salto, col vecchio padre sulle spalle e nuota, nuota, fino a non farcela più ma arriva l’aiuto di un amico, il tonno e insieme approdano sulla ‘nuova terra’.
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È una nuova alba e la sua vita è ora di persona responsabile, generosa, trasformata nell’interiorità.
Il suo lavoro è l’impegno disinteressato lo portano a vivere una notte speciale che, con un sogno, conclude la storia: ha la visione amorevole della fata e una visione completamente nuova di ciò che lo circonda…la sua trasformazione interiore agisce anche all’esterno: tutto è cambiato, tutto è bello! Sì, è un bambino vero ma lasciatemi dire: il VERO finalmente appare ai suoi occhi.
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