La conosciutissima fiaba di Biancaneve, prototipo di quelle storie che iniziano con la mancanza di una madre, la presenza di una matrigna, le difficoltà da superare e l’incontro finale con un principe, potrebbe sembrare bella e gratificante, ma semplice.
A ben vedere offre invece una inaspettata ricchezza di informazioni che, vibrando nell' inconscio, riportano alla memoria gli elementi della storia che stiamo vivendo come esseri umani: siamo in un momento EVOLUTIVO speciale che dà un senso meraviglioso alla vita che stiamo agendo.
Questa fiaba può aiutarci a comprendere il senso della vita non solo perché è ricca, completa ma perché ha lì, nei personaggi, negli scenari, nelle azioni, proprio i SIMBOLI del nostro processo di INCARNAZIONE.
La storia di BIANCANEVE, ben compresa, rappresenta il nostro passato recente, il presente e il possibile futuro se vediamo la fiaba da un'ottica simbolica.
È inverno. Immersa nel candore della neve una REGINA, la Potenza creatrice, la MADRE COSMICA, è al lavoro; ha in mano il cucito, come preparando un abito, e nel cuore il desiderio di un FIGLIO: è il momento dell'IMMAGINAZIONE cui seguirà la CREAZIONE.
È in casa ma sta alla finestra, come contemplando l'oltre, e usa il suo pensiero per definire la forma del nascituro.
Sul davanzale si incontrano due liquidi: l'ACQUA (sotto forma di neve) e il SANGUE, il suo sangue!
La nuova umanità è in gestazione: l'IO UMANO, il sangue rosso, penetra la materia verginale bianca della natura; il rosso è il bianco potranno diventare forma ma dovranno essere incorniciati dal NERO, dal colore dell'ebano di quella finestra; una struttura quadrangolare che ci fa pensare al simbolo della materia, sia per la forma quadrata sia per il senso di struttura portante, quasi lo scheletro, o comunque la forma esteriore, materica del nuovo essere che dovrà venire al mondo.
La BAMBINA nasce e il GENITORE COSMICO deve sparire.
L’avventura sulla Terra inizia.
È un crescendo di bellezza nella prima infanzia, periodo in cui i bambini sono ancora legati alla COSCIENZA PARADISIACA da cui provengono, ma all’inizio del secondo settennio della vita per Biancaneve hanno inizio le prove.
Biancaneve è la nostra ANIMA, l'elemento puro dentro di noi che mira al COLLEGAMENTO CON LO SPIRITO ma che, accompagnandoci nell’incarnazione, è sottoposto a tutte le prove che incombono su di noi per farci giungere alla AUTOCONOSCENZA: prima fra tutte la COSCIENZA EGOICA, qui impersonato dalla matrigna/strega che, ci facendoci sentire ‘separati’, ci spinge a rafforzare l'egoismo e, con esso, tutte le deformità dell'essere, unite alla PAURA di ‘non essere’: presunzione, prepotenza, malizia, aggressività, MENZOGNA…
Essere MATRIGNA, cioè FALSA MADRE, è di per sé una menzogna, esattamente come la PERSONALITÀ, che già nella parola indica il suo significato: MASCHERA dell'io.
Al servizio della personalità abbiamo una schiera di ‘piccoli io’, esattamente come la regina della fiaba ha i suoi servitori.
Il CACCIATORE è uno di essi, pronto ad obbedire se non fosse che, nella schiera delle SOTTOPERSONALITÀ, per fortuna ne esistono di pietose, benevole che a volte correggono il degrado totale in cui c'è il rischio di cadere, probabilmente guidate da una GUIDA INTERIORE, che a volte induce sensi di colpa per prevenire il peggio...
Questa guida è presente anche nella regina stessa: lo SPECCHIO!
Lei (la matrigna, che rappresenta la nostra personalità) utilizza le informazioni giuste e vere in maniera contorta ma ciò non toglie che una briciola di COSCIENZA è sempre presente in noi. Abbiamo uno SPECCHIO DI VERITÀ che non fa parte della nostra NATURA inferiore e che, se consultato, non può che riflettere il vero, perché l’immagine che ci rimanda non è quella del nostro EGO ma quella della nostra NATURA SUPERIORE.
Avere un’indicazione del VERO e usarla per scopi egoistici è azione davvero triste!
Ovviamente la regina, schiava della paura di non essere, vivendo nella spasmodica ricerca di essere PIÙ degli altri, non può accettare di perdere la propria SUPREMAZIA e, per realizzare la conservazione del suo piedistallo di SUPERIORITÀ, per mantenere lo status quo in cui il suo ego può essere il più splendente, decade invece ai livelli più bassi di umanità: l’odio che diventa omicidio!
E diventa STREGA.
Non contenta della possibilità di eliminare quella che considera una rivale cerca di appropriarsi della sua essenza e cade in un atto addirittura cannibalico: vuole nutrirsi dei polmoni e del fegato della bella bambina: simbolicamente vuole appropriarsi del suo respiro e della sua capacità di trasformazione, in pratica degli elementi aria e fuoco.
In realtà mangerà le interiora di un cinghialetto (l’alternativa che compare al cacciatore), nutrendo ulteriormente la propria animalità.
Il cacciatore non può ucciderla! Biancaneve ha uno speciale potere che neanche lei conosce ma che invece è percepito da coloro che ha attorno: non solo il cacciatore ma anche le belve feroci non la toccano… Passa un intero giorno correndo nella FORESTA.
Sta vivendo la PAURA!
È giunta nel LABIRINTO, nel contesto minaccioso in cui tutto può accadere; deve trovare un riparo.
Così come a Biancaneve, esiliata ormai completamente dalla casa genitoriale, viene offerta una casetta; così l'ANIMA UMANA, uscita dalla ‘coscienza paradisiaca’, entra sì nel LABIRINTO della vita ma le viene offerto un corpo fisico meravigliosamente strutturato da intelligenze cosmiche, con lo scopo di ospitarla per permetterle esperienze ed evoluzione qui, nel mondo materiale in cui ormai si trova.
La CASETTA è già strutturata, la abitano 7 nani, perfettamente organizzati, ognuno con il proprio posto, tutto è già apparecchiato, ogni letto è della misura giusta, gli orari sono scanditi armoniosamente tra lavoro e riposo.
I nani, anch'essi facenti parte del “piccolo popolo”, sono simili agli gnomi ma meno giocosi, più seri, più lavoratori; il loro nome, nella tradizione norrena è ‘dvergar' che vuol dire GUARDIANI DELLE PORTE e davvero li possiamo immaginare mentre entrano ed escono da gallerie sotterranee, in esplorazione del sottosuolo; operano nelle miniere ed estraggono METALLI, quelli utili ma anche quelli preziosi, e trovano pietre rare, specialmente DIAMANTI.
Sono 7 come gli astri del sistema solare: Saturno, Giove, Marte, Mercurio, Venere, Sole e Luna. Nella tradizione iniziatica viene detto che queste forze lavorano sul nostro corpo, sui nostri organi fisici, ma anche sul nostro carattere, essendo portatori anche di caratteristiche animiche: severità, giovialità, forza, intuito, tenerezza, autostima, fantasiosità.
(Interessante sapere che i nomi dati da Disney nel famoso cartone corrispondono esattamente, sia nella lingua originale che nella traduzione italiana, al settenario astrologico)
Come sappiamo ad essi corrispondono anche, rispettivamente, gli elementi piombo, stagno, ferro, mercurio, rame, oro e argento. Se poi aggiungiamo la corrispondenza dei ‘pianeti’ sui nostri CHAKRA, anch’essi 7, possiamo pensare che i nani rappresentino le forze dell'ORGANIZZAZIONE COSMICA che gestisce la nostra vita sulla terra.
Il fatto che cerchino diamanti può farci ricordare il CORPO ADAMANTINO del buddhismo o quello di GLORIA dei cristiani, cioè la realizzazione della GRANDE OPERA, tappa finale di questa esperienza terrena.
Biancaneve, la nostra anima, diventa abitante e GUARDIANA di questa casa speciale che siamo noi.
Di giorno è sola; durante la nostra coscienza di veglia non ci accorgiamo del lavoro dei ‘nani’, dei nostri organi, guidati dagli dei, che tentano di SPIRITUALIZZARE la nostra MATERIA, ma la sera li vede, così come noi, dormendo, ci libriamo in astrale con il nostro IO andando a visitare i mondi spirituali, riaprendo per un certo lasso di tempo la nostra vista all’elemento spirituale che, allo stato di veglia non è attiva.
BIANCANEVE (parte seconda, finale)
Di giorno, se siamo soli, dimentichi del nostro vero ESSERE, facilmente possiamo cadere nella tentazione di cadere vittime di un desiderio, di qualche veleno del mondo materiale, apparentemente innocuo, che la nostra PERSONALITÀ (la strega) è sempre pronta ad offrirci.
Biancaneve per tre volte apre la porta alla CONTAMINAZIONE: il primo attacco le toglie il RESPIRO, il secondo il PENSIERO, il terzo la VITA.
Il male si insinua piano piano, con modalità ingenue… un nastro, un pettinino, un morso di mela…
A lungo andare, fidandoci della strega corriamo il rischio di togliere il RESPIRO alla NOSTRA anima, di condannarla all'uso meccanico del pensiero RIFLESSO, togliendole la capacità di usare il PENSIERO VIVENTE e l’INTUIZIONE…
Alla lunga, quando il male entra in profondità, come veleno che venga ingoiato, può accadere che l'anima perda la sua vitalità a tal punto da ritirarsi in se stessa, in un sonno profondo simile alla morte.
L’ANIMA non muore.
Nelle fiabe vediamo che subisce attacchi e trasformazioni ma non muore mai…Purtroppo può capitarle di restare bloccata, incapace di comunicare, imbalsamata, vetrificata ma sempre preziosa per chi sa vederla anche se CRISTALLIZZATA! Impressionante pensare questo ma molto MALE nel mondo è dovuto alle azioni di chi non si ricorda più di avere un’anima!
Nella fiaba Biancaneve viene protetta dall'amore dei nani, che espongono la sua bellezza in una bara di cristallo, con la scritta in oro del suo nome e del suo rango.
La posizionano sulla cima della montagna, ultima dei 7 monti che occorreva percorrere per raggiungere la casetta: il ‘coronale’, quello della testa, se immaginiamo che quei monti siano i chakra.
Il lavoro di cura e di attenzione continua dei nani ma anche di quella parte di noi che è capace di vedere oltre il sonno, oltre la morte, oltre il cristallo, richiama SILENZIOSAMENTE l'evento risolutore.
La CASETTA non resterà a lungo senza ospiti.
Probabilmente da sempre aspettava l’arrivo del principe, così come il nostro APPARATO PSICOFISICO aspetta l'arrivo dello SPIRITO, il nostro padrone di casa!
Il principe, come è ovvio, si innamora perdutamente dell'essere sublime contenuto in quel cristallo prezioso: è sua sposa da sempre e finalmente è avvenuto l'incontro!
È un bene che non può essere comprato, solo donato. Una nuova dimora li aspetta: il Castello reale, la nuova fisicità di chi realizza la GRANDE OPERA.
È interessante vedere come non sia il bacio a svegliare la principessa, ma la MESSA IN MOTO del viaggio, il camminare, il movimento, quel tipo di azione dovuta perché avvenga la TRASFORMAZIONE.
Camminare nell'UNITÀ REALIZZATA è azione ben diversa dalla danza forsennata della PERSONALITÀ che, alla luce del RISVEGLIO non può che autodistruggersi: le scarpe con cui la strega cercava di valicare i monti, di superare gli ostacoli che si frapponevano al suo egoismo, sono ora PANTOFOLE DI FERRO INFUOCATO!
È una punizione? Certo lo sembra perché funzionale al bisogno di catarsi di chi ascolta la fiaba, ma assolutamente sensato come risultato del fatto che il buio, accendendo la LUCE, scompare.
ESERCITAZIONI
Sul diario:
- Provo ad elencare gli "abiti del male" e scrivo qualcosa su ciò che provo pensando a quelle 'modalità' di comportamento.
- Su due fogli separati scrivo sul primo ciò che più mi infastidisce negli altri, sul secondo gli 'abitini' che riconosco in me.
Sull'album:
- Una cornice nera lungo i bordi del foglio bianco. Guardo a lungo il foglio poi con il rosso scarabocchio, o scrivo, o traccia linee.
- Una casetta al centro del foglio (oppure una bara di cristallo) usando i tre colori di BIANCANEVE. Dipingo luce gialla proveniente dall'alto e blu profondo che vada verso l'alto. Gioco a creare il verde lasciando che si addensino forme.
- Un viale tra alberi d'oro, o d'argento o ...vedi tu, solo se hai colori adatti.
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