I SEI CIGNI (elogio del silenzio nel lavoro su di sé)
Questa fiaba riportata dai Grimm è meno conosciuta della sua variante, elaborata da Andersen che, al numero sacro 7 del settenario (6 fratelli+1, la sorellina), sostituisce il non meno sacro 12 (11+1, ricomposizione della totalità originaria).
Come è nel suo stile l’autore danese impreziosisce i racconti con elementi romantici, edulcora con situazioni moraleggianti, in pratica rende prosa letteraria la sfrontatezza austera delle fiabe di magia della tradizione. Anche ‘I sei cigni’, come tutte le fiabe raccolte dai fratelli Grimm, si presenta con una trama semplice, sintetica, i cui particolari e i movimenti psicologici vanno diretti alle corde più antiche, e spesso semisconosciute, del nostro inconscio.
Proviamo a DECODIFICARE gli elementi di questa fiaba. C'è qualcuno, un RE, che sta andando a caccia con grande impeto.
Spesso troviamo cacciatori nelle fiabe: era attività molto diffusa nelle epoche in cui nacquero questi racconti, ma questa volta la caccia del re ha qualcosa di più profondo, è una RICERCA, come vedremo, di qualcosa di prezioso che però ancora non conosce, non dissimile dalla più famosa delle ricerche, la ‘CERCA’ del Graal.
Il re ha perduto la sua sposa, la sua completezza, e il bisogno di avventurarsi nel bosco dimostra che ha voglia di portare avanti la sua missione di AUTOCONOSCENZA; lo fa con tale ARDORE che lascia indietro parti di sé, il suo ‘seguito', e si inoltra a tal punto nel BOSCO/LABIRINTO (ritenuto dalla psicanalisi LUOGO SCURO DELL'INCONSCIO), che… si perde!
Non ritrova la strada; è costretto a chiedere aiuto a uno strano personaggio: una strega ‘curva', con la ‘testa dondolante’, un po' l'emblema di qualcuno che non abbia ‘direttiva’, né ‘testa sulle spalle’…eppure sarà lei a indicargli la via di ritorno: fare regina la propria bellissima figlia è la via che propone al re sperduto!
Non tutti i mali vengono per nuocere. Se quella è l’esperienza da fare, va fatta. Dovrà cedere ad un compromesso: morire di fame o sposare un personaggio ambivalente? La figlia della maga è davvero bella ma il nostro re, a quanto pare molto sensibile perché già in cammino evolutivo, percepisce RIBREZZO per quella BELLEZZA ESTERIORE, sente che è solo apparenza. La maga lo conduce alla sua capanna (CAPANNA, CASETTA nel BOSCO, sono antichi luoghi di passaggio cui veniva sottoposto l'iniziato) e lì, vicino al fuoco, lo sta aspettando una bellissima prova iniziatica: la donna che il destino ritiene utile per lui. Dovrà confrontarsi con il COMPROMESSO: dovrà essere nel MONDO ma non del mondo; infatti vediamo che cercherà di non appartenergli!
Prende la donna con sé e la conduce alla reggia per farne la sua sposa. Al suo arrivo però compie un'azione prudente che dimostra la profonda sfiducia che ha per questa sua nuova ‘metà': mette al sicuro i suoi sette bambini trasferendoli lontano dalla matrigna. Cosa rappresentano questi sette figli, queste 7 preziosità che devono essere protette dalla PERSONALITÀ (perché questo è la sua nuova sposa)? I 7 chakra? I 7 colori dell'arcobaleno? Probabilmente i 7 strati di cui siamo composti e che, come umani, abbiamo ricevuto in dono da divino (o dai pianeti del settenario, che di Lui sono espressione e che celebriamo nella settimana), doni che dobbiamo curare per garantire la nostra evoluzione. Ma possiamo anche interpretare questo numero come simbolo dei 7 corpi che ci attribuisce la tradizione esoterica: fisico, eterico, astrale, mentale, causale, buddhico ed atmico.
Rappresentano molto bene la ‘ricchezza del re’ che poi è la nostra ricchezza! Tra questi nostri preziosi averi quello che conosciamo meglio e sul quale siamo chiamati a lavorare è generalmente il corpo fisico, materiale, di TERRA. Nella fiaba lo rappresenta la bambina. Se invece vogliamo paragonarlo agli astri dell’antico settenario la piccola potrebbe essere il Sole, rappresentativa del suo ruolo centrale: infatti lei STA, mentre i fratelli si muovono, come i pianeti e la luna. Torniamo al racconto. Il re sistema i suoi figli in un CASTELLO nascosto in mezzo al bosco. Abbiamo bisogno, nell’imperversare della nostra vita piena di attività e stress, di questi momenti di intimità (come la meditazione?), in cui ritroviamo la nostra VERA NATURA, l’essenza spirituale senza la quale il ritmo della MATRIX ucciderebbe la nostra anima. Il re va spesso a trovarli, ha bisogno di mantenere il contatto con ciò che è VERO, ma lo fa di nascosto! Lui stesso non sa la strada! Così come succede a noi ricercatori spirituali: se sapessimo la strada per arrivare al SÉ, sarebbe una non-strada, un percorso mentale vuoto. Invece è con l'abbandono all’INTUIZIONE (la maga che gli fornisce un magico gomitolo) che la strada si fa…e il gomitolo si snoda… Ma attenzione! Dare nell'occhio è pericoloso per la vera spiritualità, ecco perché il re opera di nascosto. La nuova sposa, che altro non è che il nostro doppio scuro, la PERSONALITÀ, riesce ad impadronirsi del gomitolo; l'hanno aiutata i servitori, i PICCOLI IO FUORI CONTROLLO che vivono a Palazzo!
Di nuovo siamo davanti all'ambiguità della ‘bellezza': il nostro LATO OMBRA tesse vesti di seta bianche, raffinate, ma intrecciandovi incantesimi malvagi le rende capaci di occultare l'umanità dei sei maschietti : i bambini divengono CIGNI. E volano via, padroni dell'aria ma destinati a toccare terra solo per pochi minuti ogni giorno. Il re, da una situazione (che forse fu proprio nostra in tempi remoti) in cui il contatto con le componenti sottili era possibile, entra in una nuova dimensione, che sempre più drammaticamente lo mette alla prova: non ha più contatto con i sei figli scomparsi! I corpi sottili sono per il re (e per noi) invisibili. Ma qualcosa di prezioso resta sulla terra. È lei, la bambina. Resta ancorata al mondo reale ma con il compito di lavorare per riunificare le parti sottili. La bambina è il CORPO FISICO, legata alla TERRA se parliamo di elementi, ma è dotata di un ‘quid’ meraviglioso che l'umanità sta sviluppando: dalla nostra materia sta emergendo COSCIENZA!
Il principio CRISTICO che ci è stato donato può essere attivato grazie all'attività consapevole dell'ANIMA COSCIENTE. Quando il re si rende conto che gli resta solo una figlia vorrebbe tenerla con sé, al sicuro, ma la piccola saggia sa cosa deve fare. Lei è la parte sacra del RE e sa quanto sarebbe pericoloso confondere il ‘ sacro con il profano ’.
Alcuni lavori vanno fatti in segreto: la personalità è sempre in agguato. L’evoluzione deve continuare. Chiede di restare ancora al castello nel bosco ma anche lì la situazione può essere pericolosa… Aspetta che giunga la notte per muoversi inosservata. A noi sembrerebbe illogico partire di notte ma l'ANIMA usa strade misteriose per i suoi movimenti. Cammina una notte e un giorno, quindi è ancora notte quando arriva ad una ‘casetta’; ci sono sei letti ma lei si sdraia sul PAVIMENTO! Rappresenta il NOSTRO ELEMENTO TERRA CHE SI RISVEGLIA. Il pavimento è il posto giusto per il lavoro che deve fare.
Così come avviene al mattino quando, per pochi minuti, ricordiamo le immagini dei sogni, così alla sorella si mostrano i fratelli (i corpi sottili da recuperare, da riunificare nell’elemento UOMO).
E proprio come nei sogni ci vengono a volte offerti messaggi, suggerimenti per il lavoro che dovremo affrontare, così la fanciulla riceve dai fratelli un’indicazione di lavoro duro, pressoché impossibile: filare l’ortica e cucire 6 vesti, una per ogni fratello; e fare tutto questo mantenendo il SILENZIO per tutto il tempo. Cosa vuol dire trasformare in ABITO SALVIFICO l’ortica, un dono della terra, una pianta comune, così ‘urticante’ da dare il nome a certi fastidi, ma nello stesso tempo umile, diffusa ovunque, anche nutriente ma portatrice di dolore se viene colta senza ATTENZIONE? Il lavoro della sorellina inizia subito, affronta il bruciore dell’ortica con stoicità. Ma forse la prova ancor più grande è che quel lavoro di dolorosa tessitura dovrà essere fatto nel SILENZIO più assoluto. Limitazione terribile quando, trasportata nel MONDO, cosa necessaria per superare la prova finale, lei non potrà difendersi, né spiegare…
Nella fiaba c'è ancora un elemento inspiegabile se non decodifichiamo gli elementi della fiaba: la fanciulla va in CIMA AD UN ALBERO a svolgere il suo lavoro. Non è potuta restare nella casetta perché i briganti l’avrebbero uccisa…chi sono questi briganti? Pericoli sempre più seri attentano continuamente al ‘serio’ lavoro iniziatico? Perché la fanciulla deve salire su un albero per proteggersi? Cosa rappresenta questo albero? È forse L'ALBERO DELLA VITA? O la nostra COLONNA VERTEBRALE (che forse è la stessa cosa?) La sorella/ANIMA non deve più attraversare boschi e incontrare casette iniziatiche: ora, completamente da sola, intraprende il viaggio verso la VERTICALITÀ. Come spesso capita ecco un altro impedimento: la fluidità del lavoro di tessitura viene interrotto dai cacciatori e un altro RE (non molto diverso dal padre, o forse proprio lui sotto altra forma visto che anch'egli ha una strega/Matrix accanto, sua madre) la vede, riconosce la preziosità di questa fanciulla sull’Albero.
Anche questo re è in una battuta di CACCIA ma forse nella sua CERCA il GRAAL è già visibile: seppur poveramente vestita, ostinatamente MUTA, con le mani rosse e ulcerate lui la riconosce subito nel suo potenziale di preziosità, se ne innamora e la vuole come sposa. La fanciulla prova a resistere perché vuole finire il suo lavoro. Credendo che i cacciatori vogliano qualcosa cede le poche cose preziose che possiede: catenina, cintura, giarrettiera.
Le cede in quest’ordine, come qualcosa che aveva a che vedere con le tre parti fondamentali del suo essere: il collo come collegamento del pensare con il corpo, la cintura come simbolo della zona vitale, e la giarrettiera come rappresentanza delle gambe, del movimento; poi si spoglia di tutto il resto, restando in camiciola. È quasi una cerimonia di SPOLIAZIONE. Ha già rinunciato alla parola, ora rinuncia a tutto, ma non al suo lavoro. Lo porta con sé. Ha capito che deve andare.
Viene subito rivestita: prima dal manto del re, che già la ama perdutamente, poi da vesti preziose che la facevano apparire SFOLGORANTE COME LA LUCE DEL GIORNO. La VESTE NUZIALE (il CORPO DELL'ANIMA della tradizione spirituale) è pronta e lei, ora regina di questo nuovo regno, può partorire bimbi preziosi, tre, uno ogni anno ma, nella scala evolutiva le prove divengono sempre più grandi: la suocera strega la priva dei figli e, approfittando del SILENZIO che la ragazza deve continuare a mantenere riesce, alla fine, a farla incolpare di cose orrende. L’accusa è che sia una strega, divoratrice di bambini! Deve essere messa al rogo!! Anche davanti a queste prove la giovane regina continua a lavorare alla tessitura e a mantenere il silenzio, senza potersi difendere. Sta per affrontare la morte ma continua a filare… Già sul rogo ecco però venirle incontro i sei cigni! Le vesti di ortica sono quasi ultimate, manca una manica dell'ultimo abito … ma lei glieli lancia!
I fratelli tornano umani, lei finalmente può parlare, i tre figli le vengono restituiti, la cattiva suocera viene incenerita… Tutti felici e contenti, solo al fratello più piccolo invece del braccio sinistro restò un’ala di cigno sulla schiena… conclusione festosa ma misteriosa. Chi ha letto fin qui potrebbe avanzare qualche ipotesi sul significato di quest’ala?
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