...il filo o il filtro?..
Nel periodo del Toro il momento del plenilunio (la famosa luna piena di maggio) avviene nel segno opposto, quello dello Scorpione...E' un momento dell'anno in cui si allineano luce e ombra, vita e morte, il mese centrale della primavera a quello dell'autunno; si sprigiona un'energia molto potente; non a caso in oriente è nata la tradizione del wesaq: momento magico e mistico in cui si dice sia avvenuta la nascita e, più tardi, l'illuminazione del Buddha. Per meglio comprendere la valenza simbolica di questo momento è utile paragonare questi due segni zodiacali, femminili per definizione, a due personaggi importanti della mitologia, a due donne che stiamo proprio incontrando nel nostro percorso sul labirinto e sul viaggio degli argonauti. Due figure mitologiche impersonano mirabilmente le due energie opposte e complementari di Toro e Scorpione: Arianna, la 'signora del labirinto', e Medea, la 'maga'.
Tutte e due figlie di re, tutte e due spinte dall'amore, tutte e due 'aiutanti' dell'eroe; offrono qualcosa di sè per la realizzazione dell'impresa. Il loro contributo risolve, ma è molto diverso usare il capo di un filo o il potere di un filtro.
Tessere(Arianna) e utilizzare le erbe(Medea) sono entrambi arti prettamente femminili, un tempo prerogativa quasi esclusiva della donna.
Arianna ha in mano il filo, il collegamento, rappresenta la sintesi, l'unione tra il centro del labirinto e il suo esterno, utilizza ciò che già possiede. Medea vuole forzare gli eventi, manipola con le sue arti gli accadimenti, le prove che Giasone deve affrontare.
Arianna vuol dire 'la purissima', Medea 'pensiero sciolto'. La prima è archetipo della trasparenza dell'anima cosmica, la seconda dell'anima umana, ormai dotata di pensiero autonomo, quindi capace di cedere alle passioni.
Osservare le nostre pulsioni, gli attaccamenti, la prepotenza con cui vorremmo orientare il nostro destino, la passionalità esagerata: tutto ciò vuol dire riconoscere la Medea in noi.
Riconoscere che la parte elevata della nostra anima, pur vivendo il dolore per essere stata abbandonata (in Nasso, da Teseo), è destinata a nozze mistiche con l'elemento divino (Dioniso), vuol dire fidarsi dell'Arianna in noi.
MEDITAZIONE CON I COLORI
Intorno al foglio si condensano i colori che più sentiamo rappresentarci, scegliendoli liberamente dalla tavolozza. In alcuni punti potranno amalgamarsi in modo armonico, in altri fondersi in modo sgradevole: rappresenteranno Medea, l'anima passionale. Pian piano aggiungendo acqua porteremo i colori verso il centro, 'purificando', fin quasi a raggiungere il bianco, simbolo della purezza di Arianna.
Patrizia Favorini