In questa fiaba dei Grimm si risolve in un gesto di disperazione della principessa che, dopo aver condiviso molto con il ranocchio, non accetta di dormire addirittura con lui… il prezzo è troppo alto. Forse ad un certo punto qualche sconto la vita potrebbe farcelo… e comunque nella coppia, come ci dice Gibran, i due alberi devono crescere accanto ma non fondersi…
Come per tutte le fiabe il semplice ascoltarle o leggerle provoca movimenti nel profondo, quasi sempre inconsci ma che vanno a smuovere arcani simbolismi, espulsioni nascoste, ansie di risoluzione, desideri di vittoria sulle difficoltà.
Dopo la lettura però può essere interessante provare a ‘decodificarle', anche cercando il valore simbolico dei personaggi, che spesso sono animali.
La rana è un animale che si presta facilmente ad interpretare il mistero della METAMORFOSI, non solo perché osservare il ciclo della sua vita ci offre una sequenza evolutiva meravigliosa ma anche perché, come anfibio, rappresenta la possibilità di vivere su DUE MONDI, utile all'immaginazione di chi entra nel fantastico.
La principessa è la più piccola tra le sorelle. Evoca la tenerezza della nostra infanzia e ben rappresenta il nostro ‘bambino interiore’.
Nelle fiabe spesso sono i più piccoli, o i più sciocchi, comunque i più fragili, i personaggi che poi conquistano tesori, vincono sfide e, infine… ‘vivono felici e contenti’!
Una palla d'oro è il gioco preferito dalla bambina: la tira in alto e poi la riprende, in continuazione, un po' come se fosse il suo respiro, il suo rapportarsi con l’elemento ARIA.
Immaginiamo le sue manine racchiuse a coppa, attente, pronte a non perdere il contatto ritmico con una tale preziosità… ma arriva la DISATTENZIONE e il RITMO perde la sua regolarità, sfugge dalle mani, dall'elemento TERRA e cade nell'ACQUA… Non si tratta di una bella fontanella, né di piccolo laghetto… la palla va in profondità, scende in un modo così inafferrabile che la bimba non la riesce a recuperare. È disperata!
Cos'è che la bimba ha perso veramente? Non si tratta di un semplice giocattolo, quella palla d’oro ha una funzione ben più importante nella sua vita; non è neanche per la preziosità del metallo che si dispera…
A quella palla sembra corrispondere un tesoro vitale, tanto che darebbe qualsiasi cosa per riaverla: gioielli, perle, persino la corona!
Come non pensare alle parabole della ‘dracma ritrovata' , della perla preziosa, narrate nei vangeli, o a quella del ‘tesoro nascosto’ in cui l’uomo che sa dove trovarlo vende tutto quello che ha per comprare il campo in cui è sotterrato? Gesù paragona quel tesoro al Regno dei Cieli. Non siamo lontani da un simile valore simbolico interpretando la palla d'oro con una valenza simile.
La sfera è un solido speciale, che ben rappresenta la completezza: nasce da un movimento formativo rotatorio, che sa di perfezione, simile a quello dei pianeti, inoltre è d'oro, come il nostro sole, che è di FUOCO!
Ecco l’elemento che non abbiamo ancora considerato. Le fiabe parlano un linguaggio così semplice da sembrarci infantile ma sono espressione di valori altissimi!
Spesso i quattro elementi sono presenti nelle fiabe perché parlano di noi, del nostro essere. Quel SÉ prezioso che vive nel nostro respiro e che splende meravigliosamente negli occhi dei bambini… quand' è stato che lo abbiamo perso quel contatto? Dove è finito? E perché non possiamo essere felici se non lo ritroviamo?
Quali prove dobbiamo affrontare per recuperarlo? La bimba ancora non sa quanto le costerà riavere quella preziosità ma non sa neanche che dono prezioso le porteranno i sacrifici cui dovrà sottoporsi!
È un po' quello che succede nella nostra vita: se ci accorgessimo dell'utilità delle prove che ci si prospettano non saremmo così costantemente in uno stato di lamentela, di rifiuto, di opposizione.
La principessa, appena riavuta la palla, scappa via.
Il ranocchio è lento e piccolo, non ce la fa a correre, vorrebbe essere preso in braccio…
Per accoglierlo dovrebbe FERMARSI…
ma chi di noi ce la farebbe ad accogliere amorevolmente una delle tante prove cui la vita ci sottopone? In quel momento non sappiamo della loro utilità!
Cosa vuole il ranocchio? Vuole entrare nell’ intimità della principessa: “mangiare nel suo piattino, bere nel suo bicchierino, dormire nel suo lettino”. Vuole realizzare quella completezza che solo una coppia sacra è in grado di formare ma la piccola , nella sua realtà di ‘addormentata’ non ha ancora la seconda vista per vedere oltre e, forse, davvero non deve saperlo.
Altrimenti che valore avrebbero i suoi sforzi?
Per leggere una fiaba devo ricordarmi che si tratta, così come accade per i miti, di un CODICE da interpretare. Quei personaggi sono SIMBOLI e sono PARTI DI NOI, esattamente come accade con gli elementi che ci appaiono nei sogni. Parlano ma non sempre li capiamo… sembrano così lontani dalla nostra vita di tutti i giorni!
E così la principessa (la nostra ANIMA) si rifiuta con tutte le sue forze: accogliere un intruso nel suo piccolo, rassicurante mondo. Nel gioco della vita alternarsi di dare e avere è costante, come il respiro… Lei ha avuto la sua palla d'oro, ora i patti vanno rispettati!
C'è in noi una funzione ordinatrice, un elemento di controllo che osserva le azioni scoordinate e cerca di riordinarle. Il re padre che le impone di rispettare le regole è quella parte saggia di noi che capisce cosa debba essere accettato. È necessario sviluppare un attento OCCHIO INTERIORE per non perdersi in pericolose disarmonie.
Il lieto fine è assicurato. Il ranocchio è un bellissimo principe .
Animus ha trovato Anima.
L'androgine primordiale è reintegrato e le nostre due componenti, maschile e femminile, sono riunificare.
La carrozza può procedere, i molti cavalli sono ben guidati ma…
Chi è quel ‘valletto’ che, dietro, umilmente, assiste alla scena? Cos’erano quei tre cerchi di ferro che gli cingevano il cuore e ora finalmente esplodono?
Forse i nostri tre veicoli, fisicità, emotività e mente? I tre elementi che la parte divina di noi ha dovuto indossare mentre assisteva al nostro sviluppo?
Io non lo so ma sento un fascino speciale per la tenerezza e grandezza di questo personaggio che forse è il vero PROTAGONISTA di questa fiaba e…
... mi inchino davanti a lui.
LABORATORIO DI SCRITTURA: Spunti su cui lavorare:
- con quale animale sceglierei di trasformarmi se dovessi vivere le vicende del ranocchio?
- quale era da bambino/a il mio giocattolo preferito?
- con quale personaggio della fiaba mi viene da identificarmi?
- ho cerchi intorno al cuore? Quali, quanti, di quale materiale?
- immagina che le sorelle della principessa siano delle tue sottopersonalità; dai loro un nome e immagina il loro carattere.
- disegna un pozzo in sezione sul foglio messo in verticale, poi lasciaci cadere dentro (disegnandolo) un oggetto (o una parola); infine, senza pensarci troppo, indovina, come fosse una sorpresa, cosa ci può essere nel fondo; scrivilo, o disegnalo.
Sono tutti spunti da annotare sul quaderno, utili per l' AUTOCONOSCENZA.
Nel settore speciale del quaderno ho suggerito questa frase: "C'è una parte di me che è capace di pescare tesori"