IL FILO, LA TESSITURA, LA COPPIA SACRA,
LE FATE E
LE BELLE ADDORMENTATE
di tutti i tempi.
Il MISTERO DEL SONNO, e ancor più dei SOGNI, non cessa di interessare l'umanità: psicologi, spiritualisti, scienziati, maghi, sciamani, cercano e danno spiegazioni ma l'indagine è sempre in fieri.
Nei testi sacri abbiamo precedenti interessanti relativi a questo argomento: il sonno in cui era immerso Adamo quando fu diviso in due, il sonno non morte di Lazzaro, i sogni dei due Giuseppe… Sono però tutti al maschile… invece nelle FIABE colei che si dipinge immersa nel SONNO è sempre una figura femminile e spesso il suo dormire è collegato proprio ad una attività tipica, almeno in passato, della donna: la TESSITURA.
Nelle fiabe e nei miti è spesso presente l'elemento del filare, del tessere, ma anche il pericolo di venir punti, sia che siano fusi, conocchie o lische del lino, della canapa, o addirittura spine della rosa, visto il nome della bella dei Grimm, ROSASPINA.
Arianna usa il filo dell'attenzione amorevole per offrire orientamento a Teseo nelle labirintiche sale del nostro cervello: ‘il sonno della ragione genera mostri’ e lì a Creta la violazione delle leggi naturali ha davvero creato un uomo/bestia.
C'è anche chi usa male il filo: parole filanti tese a denunciare o a produrre trappole fecero di Aracne una tessitrice di ragnatele, trasformata in ragno da Atena, perché fosse punito ma anche reso visibile il suo atteggiamento egoico.
Ad Itaca il lavoro di tessitura è nelle mani di una sposa che annulla lo scorrere del tempo, facendo dell'attesa un ETERNO PRESENTE.
Penelope resta sposa di Odisseo e signora dell'isola usando la sua capacità di non ‘perdere il filo’. Lo scorrere della storia è tutto nelle sue mani e lei ci appare, insieme all’isola che la contiene, icona incontrastata, faro sempre acceso, mitico scopo del ‘nostos’, il sacro RITORNO.
La sposa che Odisseo deve ritrovare perché avvenga la riunificazione della ‘COPPIA SACRA’, resta per secoli impressa nell’inconscio collettivo ricomparendo, via via, nei racconti e nelle FIABE.
L’immagine di una meravigliosa figura femminile, circoscritta in un luogo difficilmente raggiungibile che la contiene, esalta la preziosità della conquista ammantandosi di mistero.
Ecco che nasce il mito della BELLA ADDORMENTATA…nel bosco?
O nel BOSCO ADDORMENTATO?
Volendo tradurre giocosamente “La belle au bois dormant” credo si possa spiegare meglio il valore simbolico di questa immagine: siamo di fronte a una nascita speciale. Come spesso avviene il protagonista di SITUAZIONI MITICHE, di solito legate a CAMBIAMENTI EVOLUTIVI, risulta essere stato a lungo desiderato, come se la coppia fosse in qualche modo consapevole della grandezza del nascituro, un essere SPECIALE che potesse apportare il NUOVO nel loro essere testimoni di un passato precedente, ormai usurato.
IMMAGINIAMO LA BIMBA REGALE COME SIMBOLO DELLA NOSTRA ANIMA.
Cosa deve fare la NUOVA PRINCIPESSA?
Deve prima ricevere tutti doni acquisiti nella fase precedente di evoluzione; sono 12, come le COSTELLAZIONI in Grimm, o 7, come i PIANETI, in Perrault. Come esseri umani da ognuna delle forze cosmiche rappresentate dalle FATE abbiamo ricevuto a profusione e sarebbe comodo restare nella festosità della nascita ma ecco la TREDICESIMA FORZA COSMICA! È solo apparentemente ingiusta la sua “maledizione”. Risulta necessaria perché l’andamento delle cose si orienti verso il CAMBIAMENTO, verso l'EVOLUZIONE. Per la tredicesima fata non è stato preparato un piatto d'oro, ma qualcuno dice che sarà di DIAMANTE il NUOVO STATO al quale siamo chiamati come UMANITÀ.
“Nella bimba devono compiersi i voti delle fate, deve penetrare nella realtà terrestre, deve pungersi, deve entrare in questo sonno che è come una morte, in questa morte che è come un sonno profondo…Quando l’essere umano comincia a pensare in congiunzione con il cervello fisico, quando comincia ad inserirsi nel suo corpo in modo tale da percepire soltanto il mondo sensibile, da avere soltanto pensieri che riguardano il mondo morto, cosa avviene? Che l’incantesimo si compie... Come sentì la puntura, cadde sul letto che era nella stanza e vi giacque in un sonno profondo…Questo letto che è nella stanza e sul quale si adagia Rosaspina per dormire un sonno profondo è il cervello, è veramente il cervello.” (Pietro Archiati)
Potremmo allargare l'immagine e paragonare l’intero BOSCO al NOSTRO CERVELLO!
Lo rendiamo a volte un intricato labirinto, spessa coltre di spine, inarrivabile, irraggiungibile...
E il VERO SPOSO, lo SPIRITO, il sacro PADRONE DI CASA, deve attendere 100 anni...
Questa bella che le fate hanno riempito di doni, la nostra ANIMA, così incantevole che a tutti piace (“Non si poteva non volerle bene” Grimm), che anche nello stato di sogno innamora re e principi, li fa “accendere per la sua bellezza” tanto da “sognarla e nominarlo notte e giorno” (Basile), “ la cui splendente bellezza aveva qualcosa di luminoso e divino” tanto da far “ cadere tremante in ginocchio per l'ammirazione”?
Soltanto il vero sposo potrà superare la barriera di rovi e spine, solo il nostro VERO SÉ ha il diritto di unirsi a LEI e se davvero la ‘scintilla di memoria’, la ‘goccia di nostalgia’ sono vive in noi, solo allora il RISVEGLIO potrà avvenire.
Il mito che percorrendo i secoli racconta la storia di una fanciulla addormentata ha precedenti illustri: nella mitologia norrena, nella Saga dei Nibelunghi, l’eroe Sigfrido che, dopo aver ucciso il drago comprende il linguaggio degli uccelli, da loro apprende che deve andare a svegliare Brunilde, una bellissima Valchiria che Odino ha fatto addormentare per punirlo di essersi messa contro di lui.
È interessante scoprire che Sigfrido può farla uscire da quel sonno profondo SPOGLIANDOLA DELL'ARMATURA. I due poi si ameranno e avranno una figlia.
Nelle storie di belle dormienti viene sempre narrato che avranno figli, come a voler precisare la sacralità di questi matrimoni
che a volte proprio legali non sono ma che, nell’intensità del reciproco desideri sono molto di più che semplici accoppiamenti.
Di solito nasce una coppia di gemelli dal nome speciale (Sole e Luna, Aurora e Giorno) oppure una femmina
che prosegua la fascinosità della madre.
Queste nascite, la DOPPIA COPPIA (madre, padre, figlio, figlia) rappresenta, nel numero 4, la COMPLETEZZA del LAVORO SULLA TERRA, la prova che l'incarnazione, nonostante una prima fase di sonno, procede nell’attuazione della EVOLUZIONE.
È quindi ecco presenti i figli; anche nella letteratura francese del 14^ secolo, nel romanzo ‘Perceforest’ una dama, Zellandine, cade in un sonno profondo perché le è entrato nel dito un filo di lino; lo stesso avviene alla Tàlia del nostro Basile. In entrambi i casi sarà un figlio neonato che, succhiando, estrarrà l'elemento causa del sonno.
La loro storia però ha qualcosa che turba gravemente i principi morali che l'umanità ha ormai acquisito: entrambe le ‘belle addormentate' sono state rese madri mentre dormivano.
Si potrebbe analizzare la cosa antropologicamente pensando che allora fosse cosa normale quello che per noi ora è stupro, il significato va invece cercato nel SIMBOLO CHE RACCHIUDE.
In TALIA, SOLE E LUNA del Basile assistiamo, involontariamente complici perché ci viene da parteggiare per l'amante, anche alla violazione del rapporto coniugale: il re si assenta spesso da casa per prendersi cura di un'altra famiglia in quanto la bella Talia ha anche messo al mondo due splendidi gemelli, un maschio e una femmina, degni di nomi importanti.
Quando nelle fiabe si parla di eventi brutali, o immorali, o fuori dalla logica, non possiamo leggerli come eventi reali, che in qualche modo possano corrispondere a situazioni storiche, ma capire che sono situazioni TALMENTE SURREALI da assurgere ad una dimensione onirica, diretta emanazione dell’INCONSCIO.
E questo li rende più VERI DELLA REALTÀ!
È la nostra ATTITUDINE INCONSCIA A SIMBOLIZZARE che si esprime, come fosse un SOGNO, e i suoi simboli parlano un linguaggio ancestrale, forte, a volte greve se lo paragoniamo al linguaggio educato che abbiamo appreso ad usare nel nostro stato di veglia.
La lettura più semplice è sempre quella simbolica: nonostante il SONNO in cui siamo immersi… a volte lo SPIRITO fa irruzione nella nostra anima, produce qualcosa: intuizioni, gioia inspiegabile, nostalgia del paradiso perduto ma anche del futuro di gloria del nuovo corpo chiamato a risorgere.
Esercitazioni per
LE BELLE ADDORMENTATE
Sul diario:
- Rileggendo le fiabe trattate trovo qualche analogia con la mia vita?
- Scelgo una fiaba non trattata e provo a interpretarne i simboli
Sull'album:
- ispirandomi alle immagini delle fiabe trattate provo a reinterpretare a modo mio con i colori che preferisco.
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