Guardare la costellazione del Sagittario, peraltro molto vasta, è come perdersi nella contemplazione del centro della Galassia (cuore galattico) perché è lì situato il suo perno rotazionale; pare vi sia presente un ‘corpo’ centrale della via Lattea, una sorgente di onde radio molto compatta, un buco nero chiamato Sagittarius A : un punto di “luce oscura” centro di attrazione del nostro Sole e di tutta la materia stellare, chiamato dalla tradizione esoterica “Sole centrale”, conosciuto da tempo, noto addirittura ai Maya, con il nome di Unab-ku.
Parlare del Sagittario è un po' sentirsi come lui, in uno stato di sospensione, di attesa del cambiamento, di irrequietezza…si ha come voglia di raggiungere presto qualcosa: non è più autunno, stanno sparendo i colori dorati delle settimane precedenti ma ancora non si vede il candore della neve e il tempo di buio diviene sempre più lungo; la natura sembra spogliarsi definitivamente e per gli animali arriva il tempo del LETARGO oppure della MIGRAZIONE. Anche per gli umani, dipendendo dalla predisposizione di ognuno, la risposta a questo momento di transizione, apparentemente vuoto, può trasformarsi in una forma di materialismo rassegnato, incentivato dalle giornate sempre più brevi, oppure nella ricerca di nuovi stimoli che aiutino a colmare la mancanza di luce; negli umani c'è però una terza possibilità: l'ATTESA, momento incerto ma ricco di promesse che, nella cultura cristiana viene chiamato ‘Avvento, per approfondire:
Questa triplice possibilità di risposta alla diminuzione della luce che proviamo tra novembre e dicembre, nella struttura dei nativi del Sagittario è costantemente presente; lo si nota nella forma nel simbolo che lo rappresenta: una croce di cui un braccio si trasforma in triangolo come a voler spiritualizzare la croce della materia. Nella classica figura del centauro vediamo una parte animale che, con le quattro zampe, aderisce all’elemento terra ( caratterizzando quella carnalità materiale, spesso caratteristica del tipo inferiore, che fa amare banchetti , libagioni e piaceri sensuali) , e una parte umana che se vuole può governare il movimento ma anche tendere l'arco e scoccare la freccia, lanciata verso il cielo, come per superare le funzioni inferiori che tentano di bloccarlo.
Questa triplice possibilità di risposta alla diminuzione della luce che proviamo tra novembre e dicembre, nella struttura dei nativi del Sagittario è costantemente presente; lo si nota nella forma nel simbolo che lo rappresenta: una croce di cui un braccio si trasforma in triangolo come a voler spiritualizzare la croce della materia. Nella classica figura del centauro vediamo una parte animale che, con le quattro zampe, aderisce all’elemento terra ( caratterizzando quella carnalità materiale, spesso caratteristica del tipo inferiore, che fa amare banchetti , libagioni e piaceri sensuali) , e una parte umana che se vuole può governare il movimento ma anche tendere l'arco e scoccare la freccia, lanciata verso il cielo, come per superare le funzioni inferiori che tentano di bloccarlo.
Godersi la vita nel suo aspetto materiale, senza attendere a mete più alte può essere un modo per scampare dalla paura del buio imminente; la struttura quadrupede però, quando è governata da un tronco umano, diventa scalpitante e capace di ottimizzare il movimento: allora ecco che vediamo i sagittari viaggiatori, sempre alla ricerca di avventure, spesso in corsa, pieni di energie, stupiti che non tutti siano come loro, e spesso vogliosi di incitarli o magari guidarli; il terzo tipo, quello evoluto, utilizza le forze inferiori per aggiungere slancio alla freccia che il suo arco sta per tirare, cerca in alto la meta da raggiungere, sa che il suo scopo è andare OLTRE.
La punta della freccia va coraggiosa verso il cielo, come a cercare il fuoco celeste che gli dei hanno in serbo per chi li raggiunge. Il Sagittario lancia il cuore al di là del conosciuto: ha l’INTUIZIONE del mistero e, portando con sé le acquisizioni dei segni precedenti, se ha superato la prova di morte iniziatica dello Scorpione, procede alla scalata del ’nord' cosmico che nello zodiaco è rappresentato dal solstizio invernale, là dove la fine del Sagittario e l’inizio del Capricorno danno luogo al punto massimo di buio nel materiale, esattamente corrispondente alla massima LUCE spirituale.
Questo slancio è la qualità che esprime l'elemento fuoco di questo segno, un fuoco che non è più divampante come l’Ariete, né ardente e stabile come il Leone, vedere il fuoco dello Zodiaco: , ma ha due modalità di espressione: o brucia lentamente come i tizzoni, con costanza, o si slancia come fumata finale del processo di ‘calcinazione' per dare inizio all’operazione conclusiva dell’Opera alchemica, l’Illuminazione, che proseguirà nei tre segni dell’ultimo quadrante della ruota zodiacale (Capricorno, Acquario, Pesci). Il Fuoco è essenziale nel processo di combustione dell’ossigeno, compito dell’apparato respiratorio umano, che deve rifornire l’organismo di ossigeno ed eliminare l’anidride carbonica; corrisponde quindi a quello che in alchimia è chiamato appunto il processo di “calcinazione”. “Non è più la fiamma rossa, indomabile, irresistibile dell’Ariete, né la fiamma gialla del Leone, incanalata dalla volontà e consacrata alla grandezza dell’Io; questa del Sagittario è la fiamma azzurra che s’innalza verso le illuminazioni dello spirito. Possiamo distinguere i tre segni di Fuoco così: Ariete-calore, Leone-luce, Sagittario-fusione.
L’energia sagittariana proietta verso uno scopo ciò che lo Scorpione ha saputo ammassare… il Sagittario è il segno della fusione, della riunione, della coordinazione, della sintesi”. (Maria Maitan)
A completamento dei doni dello Zodiaco ricevuti in Ariete (il dono dell’esistenza) ed in Leone (il dono dell’opportunità di individualizzazione), in Sagittario si apprende il dono del potere. Il seme piantato dallo Scorpione, se viene conservato al caldo dal Sagittario, produce un calore intimo, protettivo, germinativo; queste qualità sono in sintonia con le grandi doti distudio, approfondimento e ricerca del Sagittario: la fermentazione delle idee e delle conoscenze, insieme alla ricerca profonda, producono la cultura superiore, la filosofia, la scienza, la storia.
Giove, governatore del segno, espande infatti gli orizzonti, e Nettuno (l’altro governatore) non pone limiti, permette la metamorfosi e l’adattamento: per questo il Sagittario da buon viaggiatore riesce ad imparare facilmente le lingue straniere e riesce ad adattarsi facilmente a condizioni di vita diverse.
Con i segni Pesci, Vergine e Gemelli (il suo opposto), il Sagittario forma nello zodiaco la croce mobile; questi segni vengono chiamati ‘doppi’ perché fungono da elemento di passaggio da una stagione alla successiva, ma anche ‘mobili’: simboleggiano infatti la necessità di adattamento, di plasticità, ma anche l'eterno dualismo tra ideale e reale.
In ogni Croce sono rappresentati i 4 elementi; in quella mobile, che definisce la fine delle quattro stagione, il Sa- gittario rappresenta il FUOCO, come abbiamo detto, terza espressione, nello zodiaco, di questo elemento .
La costellazione del Sagittario è conosciuta fin dai tempi antichi. Esso appare anche nell’oroscopo babilonese, il suo nome in sanscrito è Dhanus e in ebraico Qesheth, entrambi significano ARCO, ma anche ARCOBALENO. L’arco lancia frecce ma, come elemento architettonico, sfida la forza di gravità. Tutti e due i significati ben rappresentano sia lo slancio di questo segno, sia la possibilità di collegamento fra l’alto e il basso, ma anche tra un luogo e l'altro.
Nello zodiaco egizio la costellazione viene rappresentata da una mano che, impugnando una ‘sagitta', punta verso una stella. Questo elemento ben rappresenta le numerose capacità che i sagittari hanno nelle mani, non ultime quelle curative.
I Segni di Fuoco dello Zodiaco Egizio
Grande simbolo a questo proposito è rappresentato dal famoso centauro CHIRONE, il cui nome deriva appunto dalla parola ‘mano, ‘cheir' in greco. Il centauro Chirone, grande saggio, guaritore, erborista, inventore della medicina, maestro di Asclepio in questa arte ed edutatore e formatore di eroi famosi (tra cui Peleo, Achille, Teseo, Giasone, Enea, i Dioscuri) è famoso per la saggezza e la sapienza. Fu generato da Fillira, figlia di Oceano, e dal dio Poseidone (secondo altri dal titano Crono); era nato immortale. Questa condizione di immortalità gli arrecò grande dolore quando fu involontariamente colpito da una freccia avvelenata di Eracle. Il veleno e la ferita lo facevano soffrire al punto da desiderare la morte che, dal momento che era immortale, non poteva arrivare. Infine vi riuscì scambiando la sua immortalità con la mortalità che ormai Zeus aveva per punizione attribuita a Prometeo. Questo grande titano, secondo il mito creatore e grande amico dell'umanità era ormai impalato e legato ad una rupe; l'aquila di Zeus ogni giorno divorava il suo fegato che poi di notte si ricostituiva. Anche questo mito connota in modo interessante la psicologia del Sagittario: il fegato, governato da Giove, è a rischio nei tipi sagittario; è organo sede dell'astralità, cioè del corpo di desiderio, espressione delle forze di attrazione e repulsione che inquinano la nostra crescita; l'aquila espressione dello Scorpione trasformato, quindi portatore delle conoscenze acquisite nel segno precedente, con la sua azione correttiva, mette l’accento sul peccato di hybris (eccesso di orgoglio) nel quale può incorrere il Sagittario. Dopo la sua morte Zeus volle Chirone accanto a sé nella volta celeste: fu così che nacque la costellazione del CENTAURO, situata nell’emisfero sud . Al giorno d’oggi abbiamo anche un corpo celeste molto periferico che porta il suo nome. Nell’interpretazione dei temi natali viene letta la sua presenza in un segno e in una casa, nonché i suoi aspetti, come motivo di indagine per meglio comprendere le ferite karmiche che ci portiamo dietro. Solo il guaritore ferito può guarire” afferma Jung ed è questa consapevolezza che attua il cambiamento .
CHIRONE E ACHILLE
La costellazione del Sagittario (da non confondersi con quella meridionale del Centauro) si trova proprio al limite dell'equatore celeste. Interessante osservare come la parte di sotto resti a noi invisibile poiché a sud ed emerga invece alla nostra latitudine solo la parte superiore, quasi a ricordarci come la parte equina sia unita ma diversa da quella umana.
Nello zodiaco di Dendera il Sagittario appare con un doppio volto, umano e leonino, il che aggiunge regalità al gesto di calpestare un serpente, forse come superamento del segno che lo precede. In un altro zodiaco di provenienza orientale vediamo il centauro colpire con una freccia addirittura la punta della sua coda, cioè la testa del serpente in cui questa è trasformata, magnifico segno di superamento di sé, della parte più retrograda ed antica, che però gli appartiene.
Presso i Greci inizialmente si attribuiva alla costellazione l’immagine di un sileno, Crotus, figlio di Eufeme, la nutrice delle Muse. Cresciuto con loro le ammirava ed applaudiva, andava a cavallo dotato di arco e fu così che alla sua morte venne rappresentato in Cielo, divenuto costellazione proprio su richiesta a Zeus delle Muse; esse, simbolo delle nove arti fondamentali possono ben rappresentare le ampie possibilità in cui i sagittari possono eccellere. Pian piano la figura del centauro soppiantò quella del sileno anche a causa, forse, del terrore che generarono i guerrieri a cavallo provenienti dalle steppe nordiche quando invasero le regioni mediterranee che ancora non allevavano equini. I Greci forse videro gli invasori come tutt’uno con la cavalcatura, una genìa ibrida tra umano e animale; nacque così la figura del Centauro è ad essa vennero attribuiti svariati miti. Fu soprattutto in Tessaglia che l'allevamento dei cavalli si intensificò e fu lì che sorsero le più famose storie mitologiche dedicate ai centauri.
ISSIONE, re dei Lapiti, figlio di Ares o del terribile Flegiàs dopo il matrimonio con Dia non consegnò i doni che aveva offerto per la mano della sposa e così il suocero si vendicò rubandogli alcuni cavalli. Issione sulle prime non si mostrò risentito ma dopo averlo invitato a una festa violò la ‘xenia’ (il rispetto per gli ospiti stranieri) ma anche la legge della parentela, e lo uccise facendolo cadere in un fossato pieno di legna e carboni ardenti, poi impazzì e andò a vivere come un esiliato.
Fu poi perdonato da Zeus ma a un banchetto fu colto in flagrante nel tentativo di amplesso con Era che, opportunamente, Zeus aveva sostituito con una nuvola dalle sembianze della sua sposa. Fu poi gettato nel Tartaro e, legato a una ruota, condannato a girare in eterno nella volta celeste.
Ma Issione era riuscito a concupire la nube, Nefele, e da questa unione nacque i primo Centauro: EURITIONE. Da lui e dagli accoppiamenti con le cavalle di Tessaglia nacque la stirpe dei centauri.
EURITIONE fu invitato da Piritoo, suo fratellastro e re dei Lapiti, al suo matrimonio con Ippodamia e, non reggendo il vino offertogli, incominciò ad avere comportamenti indecenti e giungendo perfino ad importunare la sposa .
Lui ed i centauri al suo seguito furono cacciati dal ricevimento e puniti.
Dopo questa vicenda ebbe inizio la famosa guerra tra i due fratellastri che prese il nome di Centauromachia.
Altri drammi violenti continuarono anche in occasione della visita che Eracle fece a FOLO, centauro che doveva conservare una preziosa giara di vino, offerta ai centauri da Dioniso e che, inopportunamente, aprì per offrirne all’ospite. I centauri furiosi se ne accorsero, attaccarono e ne nacque una lotta spaventosa in cui molti persero la vita (fu lì che la freccia imbevuta del sangue dell’ Idra colpì Chirone), anche Folo stesso.
Fu ancora a causa dell’intemperanza di un centauro che Eracle perse la vita indossando una tunica avvelenata da NESSO.
Il centauro aveva avuto l'ardire di attentare all’onore di Deianira, sposa di Eracle mentre la traghettava al di là di un fiume; l'eroe accorgendosene lo colpì con una freccia. Il vendicativo centauro ingannò Deianira affidandole il suo sangue ormai venefico come fosse un filtro d'amore, dicendole che, spalmato su una tunica di Eracle, le avrebbe garantito per sempre l’amore di lui. Una vendetta dell’ultimo minuto che non fa onore ai centauri, spesso annoverati tra le figure più negative che la mitologia abbia narrato.
EURITIONE
CENTAUROMACHIA
ERACLE, FOLO
ERACLE, DEINIRA, NESSO
Dante, nella Divina Commedia, colloca i centauri all'inferno come demoni, custodi-giustizieri dei violenti contro il prossimo. Giotto li dipinge come simbolo del male e nel medio evo divengono simbolo degli eretici in quanto forme ibride e non pure, capaci, con i capelli in fiamme, di attentare dell'integrità delle anime.
D'altra parte, per bilanciare, abbiamo il ruolo di saggio consigliere di Faust che Goethe gli fa interpretare e un altro animale metafisico che lo rappresenta, l'unicorno, cavallo selvaggio che può essere ammansito solo da una fanciulla pura, simbolo dell'anima.
I diversi valori, addirittura estremizzati, di cui il Sagittario è portatore possono far comprendere quanto per il segno sia importante il dominio e il controllo della mente.
Il Sagittario è il simbolo dello spirito che si manifesta attraverso l’anima. In opposizione al segno dei Gemelli (la dualità), tenta con tutte le forze di uscirne, mirando all'unità, alla concentrazione verso una unica direzione: la personalità unificata, cosciente della propria anima deve prepararsi ad affrontare l’ingresso in Capricorno dove avverrà il passaggio alle esperienze proprie del regno spirituale.
Tutti abbiamo una parte di Sagittario nel nostro tema e, dipendendo da dove si colloca, è lì che viviamo questi valori: ci liberiamo dell’illusione e vediamo la meta non più velata dalle forme-pensiero che impediscono la vera visione. In Sagittario dobbiamo imparare a dominare la parola con la mente ed evitare di parlare con la sola personalità inferiore e prepararci ad attraversare la porta minore (o piccola porta per il Capricorno): le due Grandi Porte Cosmiche sono in Cancro (porta per l’incarnazione) ed in Capricorno (porta per il Regno Spirituale), ma il passaggio attraverso l’esperienza Sagittario è necessario e preparatorio per consapevolizzarci del corretto uso del pensiero e della parola.
Da saggi maestri come Chirone non dobbiamo interpretare in maniera settaria una rivelazione individuale, come se fosse un dono personale e non dobbiamo neanche imporla, ma condividerla rispettando il differente modo di concepire la verità da parte di ognuno, in relazione al livello di coscienza individuale raggiunto.
del pensiero.
In Sagittario, se si sono apprese le lezioni espresse dal conflitto tra opposti attraversando le esperienze dei precedenti segni, se si è imparato a discernere il giusto dall’errato si entra in uno stadio simile alla crisalide: in Sagittario l’uomo non è né bruco, né farfalla perché la porta del ‘vero oltre' si aprirà solamente nelle prove successive; in questo stadio va acquisita la padronanza di sé, grazie alla profonda comprensione delle lezioni rappresentate dal Cerchio Zodiacale.
La lezione del Segno del Sagittario si può sintetizzare con l’importanza del dominio e del controllo della mente: va limitata la parola mediante il controllo
MEDITAZIONE CON I COLORI
Il giallo oro proviene da un lato del foglio, rappresentando la luce dorata, un po' obliqua, che viene da un sole di autunno avanzato, più che mai basso rispetto all'orizzonte. Il marrone della terra nasce assorbendo il giallo, facendolo incontrare con il blu che sale dal basso, con spinta verticale, come la freccia del centauro, creando paesaggio, insieme al rosso di tizzoni sotterranei, non ancora spenti, che anzi mandano lapilli verso l'alto, cercando l' 'oltre'...