Parlare della VERGINE è complicato perché i luoghi comuni per definire i nati nel segno sono ormai talmente standardizzati, spesso squalificanti, che suona difficile fare il salto interpretativo che possa ricondurci al suo valore più profondo: SACRALIZZARE la TERRA, purificare la materia perché il “FIGLIO” si renda visibile. L’immediato riferimento che evoca la parola stessa, ‘vergine’, è la fanciulla fresca, ‘viridis’, che ‘verdeggia' nel suo essere nuova, in attesa di proporsi alla vita, ma anche ‘vis' , forza, e ‘virtus' ; traslando di poco si possono aggiungere anche ‘virga', verga e ‘vir’, uomo…termini apparentemente in contraddizione con la femminilità che il concetto di vergine normalmente evoca. Non è così : la ‘parthenos' Nausicaa descritta da Omero come una palma che si erge, diritta e germogliante, ben descrive la forza vitale, il carattere integerrimo, la dirittura morale che l' ARCHETIPO della VERGINE rappresenta.
Il tutto si arricchisce di significato se ricordiamo la verga di Aronne che ha il potere di trasformare ed anche di far scaturire l’acqua da una roccia…una verga con dei poteri, così come il bastone magico dono da Apollo che usa il Mercurio dei Gemelli, bastone che in VERGINE diventa un CADUCEO… o come il ramo secco deposto da Giuseppe nel tempio che fiorì nottetempo, rivelando la sua predestinazione a compartecipare, come saldo appoggio, alla gestazione di una Vergine speciale, con funzione di forte elevazione in senso verticale; lei è verga sacra, TURRIS EBURNEA, bianca, e pura, MATER CASTISSIMA.
La verga di Aronne
Il bastone di Mosé
Caduceo
Il bastone di San Giuseppe
Ed ecco che stiamo definendo la cosiddetta Madonna, la VIRGO VIRGINUM, colei che nella cultura imperante è la sintesi di ogni stato di verginità, rappresentante di tutte le dee di ogni cultura. Maria di Nazareth ha ormai accolto in sé la miriade di sfaccettature che la DEA, le dee, hanno avuto nel passato.
Un bisogno ancestrale di avere una MADRE ci spinge al ritrovamento di un’immagine sacra che la rappresenti; il bisogno che sia eterna, fuori del tempo ce la fa immaginare VERGINE.
Il passo successivo (e lo zodiaco ce lo suggerisce perfettamente, proponendoci di portare a perfezione l’individualità generatasi in Cancro e formatasi in Leone con il processo di ‘individuazione’ ) sarebbe di identificarsi con lei, con il grembo che può partorire il FIGLIO, con il puro contenitore VAS SPIRITUALE,HONORABILEche può ospitare lo Spirito Solare, il Cristo.
A quel punto per coloro che lavorano sulla tappa VIRGO si prospetta la meta: la riunificazione con il segno opposto, quello dei Pesci (vedi ‘La Madre e il Figlio’ su SPECCHIO CIELOt) che, come conclusione dello Zodiaco, simbolizza la realizzazione dell'opera di AUTOCONOSCENZA, realizzando la nascita di un Salvatore che annienta ogni ego e si mette al servizio dell'umanità. Sappiamo che sarà solo un gradino dell’immensa spirale che stiamo percorrendo, ma preziosissimo.
Vergine e Pesci sono segni di servizio, nel quotidiano ma anche nell’universale, proprio per il compito sacro che svolgono, l'una nelle minuzie, nella ricerca della perfezione, perciò nell' ATTENZIONE, l'altro nel cosmico, nell’ INTUIZIONE; attingono però alla stessa fonte: la ricerca della PERFEZIONE, che è ciò che ritengono necessario, UTILE… mirando al compimento dell' “opera”.
La paura dell’insuccesso può dare difficoltà ad esprimersi al perfezionista virgineo; ha il terrore di sbagliare e raramente accetta ruoli di prestigio anche se non si rifiuta davanti a lavori di responsabilità.
Il nativo della Vergine sente il bisogno di integrare l’anima con la personalità, sa che questi due elementi devono connettersi perché si realizzi ciò cui aspira: SACRALIZZARE LA MATERIA, far sì che il VERO prevalga sul REALE e si manifesti nel quotidiano. Anche nel virgineo di bassa levatura è presente questa aspirazione, sebbene possa manifestarla a volte con becero materialismo.
Ecco il motto del soggetto non evoluto: “Regni la materia”. Questo è invece quello dei soggetti più avanti nel processo di risveglio: “Sono la Madre e il Bambino. Sono Dio e sono la Materia”.
Sembra esserci un abisso tra queste due affermazioni. Comprenderne la portata ci introduce al concetto di MISTERO. Misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi sono contemplati nel Rosario: 15 passi da meditare, 15 come i gradini che salì Maria bambina recandosi al Tempio; 15 come il giorno in cui si festeggia la sua Assunzione; 15 come il quindicesimo giorno della Vergine in cui si festeggia la sua nascita, l' 8 settembre; 15 come l'età in cui la bella addormentata della fiaba doveva morire…15 rappresenta il pieno dell’ovulazione e della lunazione, il momento in cui la crescita della Luna si arresta per poi decrescere…in cui l’ovulo può morire o generare nuova vita.
La Vergine come perfezionamento dell’umana materia/mater, in grado di generare il figlio è presente in due miti paralleli che storicamente precedono la vicenda di Maria e che poi in lei sono stati riassorbiti: Iside e Demetra. Entrambi le loro storie sono talmente simboliche che hanno dato origine a sentieri iniziatici denominati MISTERI.
Iside
Demetra
Vergine Maria
Poco si sa di questi rituali poiché gli adepti avevano la proibizione di rivelare quanto vissuto ma sappiamo che i Misteri Eleusini si svolgevano i ‘piccoli’ a febbraio marzo e i ‘grandi’ a settembre ottobre (quindi riferibili proprio ai due periodi preequinoziali databili tra Pesci e Vergine). Il lungo rituale di preparazione faceva rivivere la paura di Persefone nell'affrontare l’oltretomba da viva, la disperazione della madre e il successivo accordo dovuto all’aver introiettato, mangiando dei semi di melograno, il mistero dell’eternità. Da Kore (fanciulla) diviene Persefone, donna e regina, capace di viaggiare tra cielo, terra e inferi. Il ritiro si concludeva con una conquista interiore di alta spiritualità, un risveglio che annullava la futilità del vivere comune, annaspando nel sonno.
Sappiamo che nel procedimento iniziatico dei MISTERI ELEUSINI erano previsti rituali legati all’assunzione di cereali e di vino. Nella costellazione della Vergine la stella più importante, l’Alfa, è la luminosissima Spica, la Epsilon è chiamata Vindemiatrix, nomi chiaramente evocatori di eventi dell'anno legati all'agricoltura. Spica , essendo vicinissima all’ eclittica era chiamata “stella dei marinai” (e …STELLA MATUTINA chiamiamo Maria).
Kore e Persefone
Persefone
Spica e Vindemiatrix
Apuleio racconta in modo simbolico il percorso di un iniziato ai MISTERI DI ISIDE E OSIRIDE: Lucio annulla la sua trasformazione in asino nutrendosi delle Rose sacre della dea; la rosa, simbolo altamente spirituale in occidente, (ROSA MYSTICA definiamo la Regina del ‘ROSARIO’) diviene nutrimento così come lo è il latte che spesso vediamo che prende Horus nelle rappresentazioni pittoriche e scultoree, in braccio ad Iside, immagine della DEA madre per eccellenza. Horus è l'espressione vivente sulla terra di Osiride che invece regna nel mondo sotterraneo; è frutto del potere della madre che ha saputo riunificare le quattordici parti in cui era stato diviso il suo sposo, aggiungendo però la 15^, il fallo, la VERGA, da lei stessa formata, con ORO e cera (come a rappresentare la sacralità dell’opera di ‘restauro’, anche presente in Oriente per riunificare i pezzi di un vaso).
Ecco ben rappresentata la costanza, la pazienza, la precisione, la cura per i particolari (che a volte diventa ossessione) ma anche il rispetto per i doni della vita (che può diventare avarizia). Il risvolto negativo arriva proprio perché spesso, per i nativi del segno, è difficilissimo staccarsi dall’infinitamente piccolo, in cui sono maestri, e attingere alla vastità del segno Pesci, opposto e complementare. Ogni Virgineo, per amore di precisione, sceglierà uno o più settori in cui creare ordine, divenendo spesso disordinato in tutto il resto.
Lucio mangia le rose
Rosa Mystica
Horus
Iside e Horus
Quando Virgo approfondisce qualcosa tutto viene frantumato e preso in esame; l'abilità nel discriminare la può portare ad un’eccessiva ANALISI che spesso le fa perdere la capacità unificante e il potere amplificante che le potrebbero dare i signori del segno opposto, Giove e Nettuno. Questi due pianeti infatti sono in ‘esilio’ in VIRGO e la splendida Venere è in ‘caduta' causando spesso un tipo di affettività esageratamente ‘mentalizzata'. Nel suo inconscio più profondo la perfezione della SINTESI dei Pesci sarebbe la sua aspirazione ma è una meta raramente raggiunta.
A suo onore possiamo però citare l'umiltà, la dedizione verso i più fragili, il lavoro di cura che svolge anche laddove altri mai si sottometterebbero.
Nel periodo di disperazione dopo la morte di Osiride si narra che Iside, nella sua ricerca, si sia umilmente occupata di bambini figli dei nobili che la ospitavano; avrebbe cercato di rendere un bimbo immortale passandolo nel fuoco ma, impedita nel suo tentativo, avrebbe poi donato a lui, e quindi all'umanità, un altro tipo di immortalità: l'agricoltura, cioè la capacità di aver cura della terra, di saperla rinnovare per rendere infinita la possibilità di nutrimento.
Una storia analoga si narra di Demetra che, disperata per il rapimento della figlia, prima fece inaridire i campi poi, anche lei cercando di rendere immortale un bimbo con il fuoco, essendo stato scoperta optò per insegnare al suo fratellino Trittolemo l'arte di estrarre nutrimento dalla terra, l’agricoltura appunto.
Demetra e Persefone
Trittolemo
La Vergine, segno di TERRA è ben rappresentata da queste due dee, così simili come valenza tanto che sono entrambi identificate con la stella Sirio. Virgo si colloca infatti in un periodo dell’anno in cui il rigoglìo della natura è giunto a compimento e avere cura della terra è fondamentale perché il ciclo possa continuare. La spiga che l’immagine tipica del segno tiene nella mano sinistra simboleggia la presenza, in lei, del seme, promessa di nuova nascita. Le ali con cui viene raffigurata possono sembrare in contraddizione con l'elemento Terra di cui è portatrice ma sono simbolo proprio della possibilità che ha la Vergine di elevare la materia; le ali sono attributo anche di Iside e spingono a un’altra importante associazione, quella con Mercurio, pianeta che nella Vergine è non solo domiciliato ma anche esaltato.
Mercurio ha domicilio ‘diurno’ in Gemelli e ‘notturno' in Vergine. In questo segno l’eccessivo movimento primaverile si ferma ed egli si trasforma in ‘psicopompo', accompagnatore delle anime; la sua capacità di volare si esplica soprattutto con la possibilità di unire cielo, terra ed inferi. Si tratta di un Mercurio ctonio, conduttore dei defunti nel mondo di Ade, re di confini che solo lui può superare, dio della soglia e dei passaggi (IANUA COELI definiamola Vergine nelle litanìe).
Con Mercurio (e come abbiamo visto, con Persefone) viene ben simbolizzato il complicatissimo e spesso scoraggiante percorso che in VIRGO siamo chiamati a fare: collegare le profondità con le altezze. Hermes Mercurio vola sull'Olimpo, si rende messaggero in terra, si fa accompagnatore nell'Ade. È facile per i nativi indugiare su uno solo di questi piani, dimenticando che il compito non è solo di scendere in profondità, ma anche di elevarsi per mettere in comunicazione l’io con l'inconscio e il superconscio.
Presso gli Egizi Ermes Mercurio è Thoth, lo scriba di Osiride, dio della sapienza, inventore della scrittura e della magia, spesso rappresentato con testa di ibis (saggezza) o di babbuino (esploratore del buio). Thot negli inferi assiste Osiride nell’accoglienza dei defunti, il cui cuore viene pesato confrontando il suo peso con quello di una piuma. Thot viene spesso identificato con Ermete Trismegisto, autore della Tavola Smeraldina, i cui scritti sono perenne fonte di contemplazione mistica e misterica. Ermete fu tre volte grande in tutto ma soprattutto in Alchimia, con il suo Corpus Hermeticum dove, analogamente, Mercurio, sia dio che elemento, ha un ruolo fondamentale.
THOTH IBIS
THOTH BABUINO
ERMETE TRIMEGISTO
Un altro personaggio mitologico, dopo Iside con Osiride e Demetra con Persefone, ben rappresenta la Vergine: Dike, la giustizia, anche chiamata Astrea, che poi è il MITO DELLA COSTELLAZIONE. Nata da Zeus e Temi (legge irremovibile) è una delle Ore insieme a Eunomia (buona legge) e Eirene (pace). Già solo leggendo questi nomi si sentono evocate le caratteristiche virginee di rigore, di severità, di precisione. Gli eventi del mito ancor meglio descrivono questi bisogni.
Nell'età dell'oro, dove tutto era ‘Uno', Dike operava incontrastata, in quella dell’argento iniziarono i suoi problemi perché con la nascita del tempo stagionale gli umani iniziarono a deviare; nell’età del bronzo, non sopportando le ingiustizie che vedeva, andò a ritirarsi sulle montagne; giunta l'età del ferro non ne poté proprio più e se ne andò in Cielo, divenendo la costellazione che conosciamo.
MEDITAZIONE CON I COLORI - VIRGO ♍
Con le tavolette di cera traccio linee colorate che insieme vadano a formare una colonna luminosa, verticale, “Turris eburnea” o Caduceo mercuriale, che indichi la possibilità di un passaggio tra Cielo e Terra (“Ianua Coeli”), e da Olimpo ad Ade di Persefone ed Ermes. La verticalità ricorderà anche il motivo della SPIGA, attributo della Vergine, e la verga fiorita simbolo di nascita sacra.
Il BLU COBALTO avvolgerà il tutto, come mantello protettivo.
MEDITAZIONE CON L'ARGILLA
Dopo aver accarezzato ad occhi chiusi un blocco di argilla fresca comincio a modellare una forma che rappresenti un contenitore sacro.